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State of Decay, quando la lotta agli zombie è l’ultimo dei problemi

Il tema zombie in questo periodo è quello che va più di moda. Dal cinema ai fumetti, passando per gli immancabili videogiochi, ormai i non morti sono diventati quasi nostri compagni di merende. Di tentativi ne sono stati fatti tanti, molti dei quali riusciti, ma nel mondo videoludico qualche flop non è mancato. Per questo c’era bisogno, arrivati al 2014, di andare oltre i soli zombie, e inventarsi qualcosa di nuovo. Ecco da qui nascere l’idea di State of Decay. I ragazzi di Undead Labs devono avere pensato questo quando hanno ideato il gioco: come sarebbe vivere davvero in un mondo affollato di zombie?

Sin dai tempi di Resident Evil, passando per i mille giochi a tema che si sono susseguiti dopo, il copione era sempre lo stesso: uccidi gli zombie e scappa. Ma nel mondo infestato ci si dovrà pur vivere, e così ecco la strategia di State of Decay: non fermarsi solo a combattere gli zombie, ma ricostruire un’intera società. In questo titolo non ci fossilizzeremo solo sul tiro al mostro che ci annoierebbe in poco tempo, ma ci dovremo occupare del nostro sostentamento, di costruirci un fortino inespugnabile, difenderlo e difendere anche i nostri compagni di viaggio.

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In questo gioco è tutto piuttosto nuovo. Dovremo ad esempio racimolare materiali per la manutenzione della casa, gestire i rapporti con gli altri personaggi e molto altro. Non impersoniamo infatti un protagonista supereroe in grado di combattere da solo le ondate di zombie alla Dead Rising, ma piuttosto manovreremo diversi personaggi. Utilizzandone uno per volta, ci occuperemo delle varie missioni che ci vengono sottoposte. Quando il personaggio è stanco o ferito, possiamo farlo riposare e possiamo passare ad un altro. Quando uno muore non rispunta di nuovo come se nulla fosse, ma ormai è morto definitivamente e non tornerà più. In questo modo passeremo a controllare un’altra persona del nostro gruppo che, a furia di morire, si assottiglierà sempre più. E per andare avanti nel gioco c’è bisogno di un certo numero di amici o sono guai.

Ma non finiscono qui le novità. Ogni personaggio è dotato della sua personalità, e così ci sarà quello più pauroso, quello più ansioso, quello più litigioso e così via.


Bisognerà trovare il modo di farli convivere serenamente, e capiterà che di tanto in tanto qualcuno perda le staffe e decida di fare le valigie. Se per esempio il nostro rifugio cade a pezzi perché non facciamo la manutenzione, oppure ci sono pochi viveri, un gruppo di persone potrebbe decidere di andarsene per trovare un posto più consono. Non mancherà anche l’interazione con altri gruppi di sopravvissuti che ci daranno delle missioni da compiere o con i quali potremo commerciare.

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Tecnicamente State of Decay è un sandbox in terza persona nel quale, sin da subito, possiamo accedere a quasi ogni angolo della mappa. Trattandosi di una casa sviluppatrice piccola e di un gioco vendibile solo in digitale (anche se è allo studio la possibilità di passarlo su Blu-ray), la qualità grafica non è esattamente eccelsa. Non ci si può aspettare il livello di Dead Rising 3 per esempio, ma comunque possiamo essere soddisfatti per l’estetica ed un framerate discreto. Anche la colonna sonora è di ottimo livello e rispecchia letteralmente gli stati d’animo del giocatore.

L’unica pecca che abbiamo riscontrato dopo diverse ore di gioco riguarda i troppi bug, che purtroppo non sono solo grafici. Un problema estetico ci può pure stare, ma il fatto che delle volte non si riesca a proseguire nella missione a causa di problemi tecnici, questo non è accettabile. Alle volte il gioco si “dimentica” di darci le missioni, altre invece, durante una missione, il nostro compagno sparisce nel nulla, e ci è così impossibile completarla. Purtroppo questo problema, unito al fatto che il gioco salva in automatico e non c’è la possibilità di recuperare un salvataggio precedente, porterà delle volte alcuni giocatori a dover ricominciare daccapo il gioco perché si è ormai impallato.

Al di là di questo ostacolo, possiamo comunque dare un giudizio molto positivo a questo titolo. Di sicuro è qualcosa di innovativo nel panorama dei videogiochi a tema zombie. Peccato solo che sia uscito solo su PC e Xbox 360 e non ne possano godere tutti.

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