I principali miti da sfatare sui videogiochi

Come qualsiasi fenomeno di massa, anche i videogiochi nel corso degli anni hanno creato tanti falsi miti. Nati dalle discussioni sui forum e prima ancora con il passaparola tra amici, c’è sempre il soggetto che ne sa più degli altri e che mette in giro voci che, nel 99% dei casi, non sono vere. Ma con l’arrivo di internet le invenzioni sono come una valanga e, nel rimbalzare da un blog ad un altro, si trasformano in qualcosa da difficile da gestire che molti danno per vero. Per questo nel seguente articolo cerchiamo di sfatare alcuni dei miti che si sono creati sui videogiochi negli ultimi anni, ma che purtroppo o per fortuna, non sono veri.

Cominciamo da uno dei videogiochi che hanno fatto la storia: Final Fantasy VII. Un mito che circola da anni è che Aerith, la bella fioraia che muore in una delle scene più toccanti della storia videoludica, si può salvare. In realtà non è così. Alcune voci dicevano che nei dischi 2 e 3 c’erano delle missioni segrete nelle quali la ragazza si poteva salvare, ma purtroppo non esistono missioni segrete simili.

Altro titolo storico, Resident Evil 2, si raccontava che era possibile giocare con Akuma, un personaggio minore della serie di Street Fighter. Il mito è stato alimentato per anni da uno screenshot che riprendeva Akuma in uno scenario di Raccoon City, ma alla fine alcuni analisti informatici hanno analizzato l’immagine ed hanno scoperto che era falsa: si è trattato solo di un fotomontaggio.

Chi non ha mai giocato ad un gioco di Super Mario? Nel mitico Super Mario 64 l’unico personaggio utilizzabile era appunto Mario, ma alcune voci raccontavano che c’era il modo di giocare con suo fratello Luigi. Questo mito aveva un fondo di verità. Infatti Luigi, insieme a Yoshi e Wario, erano giocabili in SM64, ma solo nella versione per DS e non per quella da console domestica. Così come Mew non è mai comparso in Pokemon rosso/blu, nonostante si raccontasse dell’esistenza di un glitch che lo rendeva possibile.

Cambiando genere sbarchiamo sull’universo di Mortal Kombat 2 dove un falso mito raccontava che si poteva giocare con il personaggio di Kano. In realtà questo personaggio comparirà nel franchise nei capitoli successivi, ed effettivamente fa un “cameo” in MK2, ma solo nello stage di Shao Khan quando viene incatenato sullo sfondo insieme a Sonya Blade. Non è comunque giocabile. In Diablo si raccontava dell’esistenza di un livello con le mucche che si sbloccava in seguito alla selezione multipla di una specifica mucca fuori Tristram. In realtà Blizzard non ha introdotto la possibilità di selezionare le mucche prima di Diablo 2.

Uno dei miti che hanno da sempre incuriosito gli utenti maschietti è la possibilità di vedere Lara Croft nuda tramite un codice che veniva pubblicizzato su internet con il nome “Tomb Raider nude codes” oppure “Nude Raider”. Nella realtà però questi codici non esistono e, se qualcuno li ha scaricati, alla fine sarà rimasto deluso perché c’era il rischio che si trattasse di Trojan.

Infine chiudiamo con due miti che non riguardano un videogioco in particolare, ma il mondo dei videogiochi in generale. Uno era che si poteva soffiare nelle cartucce di alcune console, come per esempio il NES o il Game Boy, per farle funzionare meglio. In realtà è esattamente l’opposto, la saliva che vola insieme al soffio rischia di compromettere il funzionamento dei connettori PIN della cartuccia stessa. L’altro mito invece racconta che i videogiochi rendano violenti. Ovviamente non ci sono prove scientifiche al riguardo ed anzi è stato dimostrato che alcuni giochi facciano bene al fisico, altri permettano di sfogarsi evitando poi scene di violenza. Poi i pazzi che si ispirano ai videogiochi ci sono sempre, ma sarebbero pazzi anche senza le console.

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